E’ un mondo nuovo quello dell’intelligenza artificiale applicata alla creatività. I campi cui è possibile applicarla sono svariati, scopriamoli insieme.
L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. I sistemi di questi macchinari sofisticati, sono in grado di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce, risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Questi sistemi, ricevono dei dati già preparati o raccolti tramite sensori, li processano e rispondono.
Diverse indagini di mercato, confermano che l’intelligenza artificiale è sempre più presente in diversi ambiti di vita comune, tra questi vi è quello della creatività umana in tutte le sue declinazioni: riproduzioni immagini e video, opere d’arte, brani musicali, ricette culinarie.
Informandosi attraverso giornali o sul web, ci si rende conto che questo fenomeno ideato dall’uomo, si stia affermando già in diversi campi, qui di seguito qualche esempio di “arte artificiale”.
Un po’ di tempo fa è stata realizzata a Milano, precisamente in piazza Duomo dall’artista turco R.Anatol un’installazione “immersiva” dal nome “Serpenti Metamorphosis”. Un’esperienza multimediale che ha regalato uno spettacolo unico: gigantografie multicolori hanno circondato lo spettatore in un caleidoscopio di colori e forme che tappezzavano le pareti della stanza cui era stata allestita la mostra.
Sono state impiegate ben 70 milioni di immagini di fiori e 120 mila serpenti, frutto dell’incrocio di “data set”, di diversi algoritmi dotati di intelligenza artificiale. Impiegati da R. Anatol, il suo obiettivo è stato quello di portare nel mondo diverse combinazioni di risultato.
E’ questo un nuovo modo di sperimentare caratteristiche che non sono più appannaggio dell’essere umano e della sua esclusiva creatività. Oggi grazie alla scienza, infatti, si sta progressivamente andando verso una direzione che genera “autori virtuali” che sostituiscono l’essere umano.
L’intelligenza artificiale è riuscita ad entrare anche all’interno di un quadro. Cosa alquanto inusuale, il ritratto intitolato “Edmond de Belamy”, ritrae un uomo francese che di fatto non esiste, non è quindi un ritratto dal vero perché creato da un algoritmo. Nonostante ciò, questo ritratto “non dal vero”, di fatto, è anche frutto del pensiero ideativo di un gruppo di artisti che ha fornito all’algoritmo un input di dati di 15.000 ritratti veri, realizzati tra il XIV e il XX secolo. Il sistema neuronale del macchinario ha imitato un comportamento umano attraverso un “processo mentale algoritmico” rielaborato a sua discrezione. Il quadro, impreziosito da una cornice color oro reca una scritta: “la creatività non è solo per gli umani” firmata poi dall’algoritmo dell’autore.
L’intelligenza artificiale, entra anche nel campo fotografico con la riproduzione di immagini generate da didascalie che non necessitano di particolari descrizioni per arrivare al risultato finale. Per ottenere una sagoma di un uccello è necessario dare l’input alla macchina intelligente con poche e semplici caratteristiche, come ad esempio “corpo giallo, ali nere e un becco corto” (input). In tal modo verrà fuori una sagoma di uccello in tutto e per tutto simile al vero (output). Per Microsoft, questa immagine è stata realizzata con dettagli non indicati del tutto in fase input, ovvero indicati dall’uomo, ma è stata un’immagine realizzata per la stragrande maggioranza dall’intelligenza artificiale e dai suoi algoritmi. L’intelligenza artificiale quindi ha avuto la capacità di rendere la foto una “simil fotografia istantanea”, del tutto inedita.
Nel campo musicale, l’intelligenza artificiale esiste già da tempo. Infatti generare svariate tipologie di brani con sistemi di intelligenza è diventata una pratica alla portata di tutti. Sul web, sono presenti diversi siti cui è possibile generare una canzone strumentale in pochi secondi attraverso l’intelligenza artificiale, ciò è possibile indicando diverse caratteristiche specifiche, a quel punto l’algoritmo farà il suo lavoro.
Infine, anche in cucina è possibile dotarsi di Intelligenza artificiale, infatti nel 2019 i tecnici di IBM hanno ideato un algoritmo che è capace di raccogliere ed analizzare decenni di conoscenza, di formule e ricette della McCormick. Questo risultato, consente di sviluppare sapori e piatti nuovi che derivano da una conoscenza così vasta e complessa che nessun umano, autonomamente potrebbe mai pensare di avere.
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