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Il Welfare Aziendale

Il Welfare Aziendale

Il Welfare Aziendale

Il Welfare Aziendale è sempre più importante in un mondo lavorativo in continua evoluzione.

Il welfare aziendale è un insieme di iniziative, servizi e benefit offerti dalle aziende ai propri dipendenti con l'obiettivo di migliorare il loro benessere, la qualità della vita e il bilanciamento tra lavoro e vita privata. Questo tipo di welfare può includere una vasta gamma di interventi che spaziano da benefit economici a servizi di supporto personale e familiare. Le recenti turbolenze nel mercato del lavoro e nel contesto sociale hanno spinto le aziende a dare sempre più peso alle politiche di welfare aziendale. Offrendo beni e servizi, le aziende possono supportare i loro dipendenti migliorando il benessere psicofisico, l'equilibrio tra vita lavorativa e privata e il potere d'acquisto delle famiglie. Rafforzare i programmi di welfare non è solo una questione di cultura aziendale e impegno verso la diversità, l'equità e l'inclusione, ma offre anche significativi vantaggi strategici. Di seguito esaminiamo le tre modalità di erogazione dei premi di risultato o produttività.

Le 3 tipologie di premio di risultato o di produttività

Esploriamo le tre principali opzioni disponibili per le aziende.

  • Premio di Risultato in busta paga: definizione e limiti

    Il premio di risultato (PdR), noto anche come premio di produzione o di produttività, è un importo extra che viene dato ai dipendenti quando raggiungono determinati obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.

    I dipendenti possono scegliere di ricevere questo premio direttamente in busta paga. In questo caso, la tassazione per il 2024 sarà del 5% anziché del 10%, a condizione che il premio non superi i 3.000 euro lordi all'anno e che il reddito da lavoro dipendente dell'anno precedente non superi gli 80.000 euro. Questa agevolazione non si applica alla tassazione MBO dei quadri. Come chiarito dall'Agenzia delle Entrate nella Risposta 59/2024, i premi di produttività possono beneficiare dell'imposta sostitutiva del 5% solo se almeno uno degli obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione aumenta in un periodo congruo e verificabile con indicatori numerici definiti dalla contrattazione collettiva.

    Se queste condizioni sono rispettate, il premio di risultato non contribuisce a formare il reddito da lavoro dipendente. Per l'azienda, tuttavia, ci sono costi legati a contributi previdenziali e altri oneri, anche se tali costi sono deducibili ai fini IRES. Per usufruire delle agevolazioni, deve esserci un accordo territoriale o di secondo livello con le parti sindacali che preveda espressamente questa possibilità per tutti i lavoratori.

  • Premio di Risultato convertito in welfare: vantaggi e limiti

    Il PdR, se corrisposto in busta paga, è soggetto a tassazione, sebbene agevolata. Tuttavia, i lavoratori possono scegliere di convertire il premio, totalmente o parzialmente, in welfare aziendale, come previsto dall'accordo negoziale.

    Il premio convertito può essere utilizzato per servizi di welfare, come benefit flessibili e tang benefit: spese mediche, assistenza a familiari anziani o non autosufficienti, tasse universitarie, libri di testo, mense, asili nido, buoni pasto, carte regalo, ecc. In questo caso, l'importo non è soggetto a tassazione o contributo per il dipendente e l'azienda, con alcuni limiti.

    Per i benefit flessibili, il premio non deve superare 3.000 euro annui per chi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore a 80.000 euro, tranne che per l'assistenza sanitaria integrativa e la previdenza complementare. Per i range benefit, i limiti di esenzione per il 2024 sono di 1.000 euro annui, che salgono a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. I buoni pasto non possono superare 8 euro giornalieri per i buoni elettronici o 4 euro giornalieri per quelli cartacei.

  • Premio Welfare in sostituzione del Premio di Risultato

    C'è una forma di welfare aziendale che offre una detassazione totale senza i limiti precedenti: il welfare puro, o welfare premiale.

    In questo caso, l'azienda fornisce beni, opere o servizi di welfare al raggiungimento di obiettivi prefissati, oltre alla normale retribuzione. Questo premio non è tassato e non contribuisce al reddito da lavoro ai fini ISEE. Inoltre, non ha un limite massimo di importo e può essere erogato anche a quadri e dirigenti senza il limite di reddito di 80.000 euro annui.

    Il welfare premialenon richiede accordi territoriali o di secondo livello con le parti sindacali, ma solo un Regolamento Aziendale interno, consentendo così una rapida implementazione. Deve essere erogato a tutti i dipendenti o a categorie omogenee, definite da criteri comuni come il livello di inquadramento o i carichi familiari.

    Le aziende possono quindi destinare i premi a specifiche categorie di lavoratori, in base a obiettivi economici e organizzativi, come il raggiungimento di un certo fatturato o la fidelizzazione dei dipendenti, senza dover premiare tutti indistintamente.

  • Conclusione

    In un contesto lavorativo sempre più complesso e dinamico, le politiche di welfare aziendale rappresentano un valido strumento per supportare i dipendenti e migliorare la loro qualità di vita. Le aziende che investono in welfare non solo promuovono una cultura inclusiva e attenta al benessere, ma possono anche ottenere vantaggi strategici significativi. Adottare soluzioni di welfare flessibili e ben strutturate può fare la differenza nel creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo, capace di attrarre e trattenere talenti, e di affrontare con successo le sfide del mercato.

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