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Progetto RePAIR: Pompei d’avanguardia con il robot che ricostruirà gli affreschi danneggiati

Progetto RePAIR: Pompei d’avanguardia con il robot che ricostruirà gli affreschi danneggiati

Progetto RePAIR: Pompei d’avanguardia con il robot che ricostruirà gli affreschi danneggiati

Un robot per ricostruire gli affreschi distrutti di Pompei.

Progetto RePAIR: Pompei d’avanguardia con il robot che ricostruirà gli affreschi danneggiati

Una nuova tecnologia d’avanguardia a Pompei ricostruirà gli affreschi danneggiati grazie ad un robot. E’ questo il progetto RePAIR. Pompei, conosciuta in tutto il mondo per la tragedia del 79 d.C. conserva ancora oggi nel suo sito archeologico migliaia di affreschi da ricostruire dell’antica città romana. Sappiamo come ogni anno infatti si susseguono diverse scoperte in un sito in cui si continua a scavare per recuperare opere ed oggetti dei tempi che furono. Il progetto RePAIR acronimo di Reconstruction the past: Artificial Intelligence and Robotics meet Cultural Heritage, partito a settembre 2021, finanziato dalla comunità Europea e coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha permesso avvalendosi di un robot con braccio meccanico di ricostruire migliaia di frammenti degli affreschi della Schola Armaturarum e della Casa dei Pittori al Lavoro di Pompei.  Grazie a questa tecnologia sperimentale con l’ausilio della robotica una grandissima quantità di piccoli e grandi frammenti potrà essere identificata, scansionata e ricollocata.

In cosa consiste la tecnologia di RePAIR

Questa tecnologia robotica d’avanguardia utilizzata nel più importante sito archeologico d’ Italia è in grado di scansionare tutti i piccolissimi frammenti riconoscendoli uno per uno attraverso una digitalizzazione 3D e restituendo di conseguenza la loro giusta collocazione nell’affresco. E’ una tecnologia davvero straordinaria, il robot del progetto RePAIR scansiona con precisione tutti i frammenti grazie a braccia e mani meccaniche che presentano dei sensori e che evitano ogni tipo di danneggiamento degli stessi maneggiandoli con cura e attenzione.

I progetti di recupero: la Casa dei Pittori al Lavoro e la Schola Armaturarum

Il primo progetto di recupero sono gli affreschi del soffitto della Casa dei Pittori al Lavoro nell’Insula dei Casti Amanti, distrutti dall’eruzione del 79 d.C. e ancora una volta danneggiati successivamente dai bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Dal 2018 su questo sito lavorano gruppi di esperti guidati dal professor Michel E. Fuchs che con un proprio programma studio di ricostruzione sta riportando alla luce gli affreschi alla bellezza di un tempo. Questo nuovo progetto sarà affiancato dall’équipe svizzera che, in modo coordinato, lavorerà su questo sito per poi confrontarsi successivamente sulle diverse metodologie di lavoro utilizzate. Insieme alla Casa dei Pittori a Lavoro altro sito a cui il robot si dedicherà sarà quello degli affreschi della Schola Armaturarum, più conosciuta come la Casa dei Gladiatori, crollata nel 2010 a causa di dissesto idrogeologico e riaperta al pubblico nel 2019. La struttura era un edificio militare dove i giovani del tempo venivano addestrati alle armi e dove anche quest’ultime venivano costruite. La Schola Armaturarum sorge sulla strada principale della città, la via dell'Abbondanza, strada principale che viene percorsa da migliaia di turisti.

Il processo laborioso della ricostruzione e i suoi tempi

I reperti archeologici del sito di Pompei vengono spesso portati alla luce frammentati, parzialmente integri e con parti mancanti, è questa una ricerca alquanto certosina per ripristinare la bellezza di un affresco o di un oggetto che è rimasto sepolto sotto le ceneri del Vesuvio.  Quello della ricostruzione è un lavoro abbastanza lento e laborioso tanto che alcuni di questi giacciono per lunghissimo tempo nei depositi archeologici di Pompei. Portarli all’attenzione del pubblico prevede sempre un lungo tempo e il progetto RePAIR sarà sicuramente di grande aiuto in questo meticoloso processo. Il direttore del parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel così si esprime su questo grande progetto: “Il progetto RePAIR, frutto di ricerca e competenza tecnologica, grazie all’ausilio della robotica, della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, si pone l’obiettivo di risolvere un problema atavico”

I partner del progetto

Sono diversi i partener del progetto che collaboreranno insieme per portare alla luce reperti di inestimabile valore, tra questi ovviamente il Parco Archeologico di Pompei, poi l’Università Ca’ Foscari di Venezia (ente coordinatore), Ben-Gurion University of the Negev di Israele, I ‘Istituto Italiano di Tecnologia, Associacao do Instituto Superior Tecnico Para a Investigacao e Desenvolvimento del Portogallo e Rheinische Friedrich Wilhelm.

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